Malattia infiammatoria intestinale: la terapia steroidea ma non la terapia biologica aumenta il rischio di eventi tromboembolici venosi


La malattia infiammatoria intestinale [ IBD ] è associata a un aumento del rischio di tromboembolismo venoso ( VTE ) di 1.5-3 volte.

E' stato determinato il rischio di tromboembolismo venoso nella malattia infiammatoria intestinale come complicanza dei corticosteroidi sistemici e delle terapie del fattore di necrosi antitumorale alfa [ TNF-alfa ].

È stata condotta una revisione sistematica e una meta-analisi.

I ricercatori hanno identificato 817 report di cui otto studi osservazionali, che hanno coinvolto 58518 pazienti con malattia infiammatoria intestinale, che erano eleggibili per l'analisi quantitativa.

In totale, si sono verificati 3260 eventi tromboembolici.

I corticosteroidi sistemici sono risultati associati a una percentuale significativamente maggiore di complicanze tromboemboliche venose nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale rispetto ai pazienti con malattia infiammatoria intestinale non sottoposti a terapia steroidea ( odds ratio [ OR ]: 2.202, intervallo di confidenza al 95% [ IC ]: 1.698-2.856, p inferiore a 0.001 ).

Al contrario, il trattamento con agenti anti-TNF-alfa ha comportato un ridotto rischio di tromboembolismo venoso 5 volte maggiore rispetto al trattamento steroideo [ OR = 0.267; IC 95%: 0.106-0.674, p = 0.005 ].

In conclusione, il rischio di tromboembolismo venoso deve essere attentamente valutato e considerato al momento di decidere tra agenti anti-TNF-alfa e steroidi nella gestione di gravi riacutizzazioni della malattia infiammatoria intestinale. ( Xagena2018 )

Sarlos P et al, Journal of Crohn's and Colitis 2018; 12: 489-498

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